Bangladesh

 

 

BANGLADESH

Mia moglie Giulietta ed io abbiamo visitato il Bangladesh dal 3 al 25 dicembre 2017.

Abbiamo viaggiato appositamente per fotografare ed il nostro itinerario, studiato attentamente ed a lungo prima della partenza, è stato elaborato tenendo conto appunto dell’esigenza di visitare luoghi adatti a scattare foto.

Ne consegue che abbiamo escluso volutamente dal nostro giro le rare mete dove si recano i pochissimi viaggiatori che visitano il paese.

A titolo di curiosità, in tre settimane abbiamo incontrato soltanto 6 persone straniere.

E’ stata un’esperienza veramente “forte” sotto molti punti di vista. Giorni ricchi di intense emozioni.

Abbiamo viaggiato in auto, Ape, risciò, treno e autobus in varie direzioni, coprendo distanze a volte molto lunghe.

Oltre ovviamente a Dhaka, che è stata la nostra base e dove più volte abbiamo fatto tappa, molti sono stati i luoghi che abbiamo visitato durante il nostro itinerario: 

Le località principali sono state: Chittagong, Rangamati, Kaptai Lake, Banderban, Asham Boshati, Ruma, Cox’s Bazar, Maheshkhali Island, Barisal, Bhola, Banaripara, Bagerhat, Korali, Khulna, Birishiri, Durgapur, Sonargaon, Meghna River, Panam City Ruins, Gopaldi, Jamdhani, Dhamrai, Keraniganj.

Per quanto riguarda i contatti umani e le opportunità di fotografia coinvolte, ogni luogo ha avuto tanto da offrirci.

Il viaggio però è stato disagevole, spesso molto disagevole e pieno di “imprevisti non prevedibili”.

E’ da sconsigliare un tour del paese a chi non ha motivazioni davvero intense. Bisogna essere estremamente flessibili e pronti a tutto. Incredibile e pericoloso oltre l’immaginazione lo sfrecciare dei veicoli, il chiasso e lo smog diffuso.

Notevoli sono la difficoltà di adattamento agli alimenti a la mancanza di igiene. Estremamente carente pure negli alberghi e ristoranti “buoni”. Per mancanza di alternative, molti pasti li abbiamo affrontati in bettole poverissime e svariate notti le abbiamo trascorse in stamberghe infelici.

La fotografia si è dimostrata la nostra energia propellente.

Gli scatti che via via facevamo durante la giornata, sono stati i motori che ci motivavano a ripartire con grinta il giorno successivo.

Certe sere (quando non eravamo troppo sfiniti per riuscirci) facevamo il riepilogo mentale dei luoghi, le persone e cose che avevamo ripreso durante la giornata e ci dicevamo che per quegli scatti era valsa la pena accettare gli aspetti negativi vissuti.

Giulietta ed io siamo entrambi fotografi appassionati e persone che quando necessita sanno essere spartane. Sappiamo affrontare e superare la mancanza di comfort ed i disagi.

Abbiamo visitato vari paesi tra cui anche nazioni in quella stessa zona del mondo, quali India, Myanmar e Vietnam.

Facendo un confronto con quei paesi, non certo evoluti, la vita in Bangladesh è di gran lunga più dura. Il paese è meno sviluppato delle nazioni limitrofe e molto più povero …diffusamente povero. 

A confronto l’India è un paese lindo e moderno. A tal punto che loro desiderano immigrarvi all stesso modo in cui i messicani vorrebbero recarsi negli USA.

Si potrebbe dire che è un paese antico, una nazione che vive in un “medioevo contemporaneo”.

Proprio tale infelice stato del paese, tali condizioni di vita retrogradi, ci hanno offerto opportunità fotografiche che non avremmo pensato possibili.

In certi momenti ci sembrava di essere stati condotti nel passato. 

Al di là di tutto ciò, superando la barriera linguistica, sempre ed ovunque siamo stati accolti con una gentilezza ed un calore umano straordinari. Sempre ed ovunque siamo stati avvolti da sorrisi e cortesia.

Il popolo del Bangladesh è meraviglioso!