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Futurism

 

 

FUTURISM

Nel 1909 nasce il Movimento Futurista ed il giorno 20 febbraio il poeta italiano Filippo Tommaso Marinetti ne espone i principi fondamentali nel Manifesto del Futurismo.

I futuristi esplorarono ogni forma espressiva, la pittura e la scultura, la poesia ed il teatro, e non solo.

Estesero la loro sfera di interesse pure all’architettura, la musica, la danza, la gastronomia, il nascente cinema …e di certo non trascurarono l’arte fotografica.

Infatti, successivamente alle ricerche sul fotodinamismo, nel 1930 Marinetti e Tato formularono il “Manifesto della Fotografia Futurista”.

Nacquero così tecniche originali e innovative quali il fotocollaggio (integrazione tra fotografia ritagliata e disegno) e il fotomontaggio, aprendo così strade che a distanza di poco tempo vennero percorse pure dalle avanguardie straniere.

Ecco la nascita di  termini come “fotolibera” (Cesare Cerati) e “fotodinamismo” (i fratelli Anton Giulio e Arturo Bragaglia).

Per le immagini della nuova serie di foto che presento mi sono ispirato appunto al Futurismo.

Desidero però sottolineare che in questa mia sperimentazione non ho tratto spunto dalla fotografia futurista appena descritta, bensì dalla pittura e dalla grafica caratterizzanti quel temerario e rivoluzionario movimento artistico.

Il mio è un modesto tentativo di creare, partendo da fotografie contemporanee appositamente realizzate a tale fine, opere foto-pittoriche.

Realizzazioni ispirate al “pennello” ed al “tratto” futurista, ma nate attraverso le tecniche di post produzione messe a disposizione dagli strumenti informatici.

Le mie “Fotopitture Futuriste” costituiscono quindi, per quanto io ne sia a conoscenza, un approccio del tutto nuovo alla creazione di opere visive odierne fortemente derivanti dall’interpretazione futurista.

Non a caso il mio tema ispiratore di riferimento è il ciclismo.

Perchè proprio il ciclismo?

Il Futurismo è il primo movimento artistico a trattare organicamente in epoca moderna il tema dello sport,

nel quale intravede un balzo nell’avvenire dominato dall’energia delle nuove generazioni.

Per primi i futuristi cercheranno di elaborare una nuova estetica per discipline come il ciclismo, il motociclismo, il calcio, il tennis, lo sci.

Il 13 Maggio 1909 nasce il Giro d’Italia all’insegna della Velocità.

“Inebriato dalla velocità, un ciclista solitario e spericolato percorre in volata la campagna.

Il paesaggio, alberi, colline, cielo, strada si fondono fino a fare tutt’uno col corpo del ciclista e la sua bicicletta”.

“Il gesto per noi, non sarà più un momento fermato dal dinamismo universale:

sarà, decisamente, la sensazione dinamica eternata come tale.

Tutto si muove, tutto corre, tutto volge rapido.

Una figura non è mai stabile davanti a noi, ma appare e scompare incessantemente.

Per persistenza della immagine nella retina, le cose in movimento si moltiplicano, si deformano, susseguendosi, come vibrazioni, nello spazio che percorrono”.

– tratto dal “Manifesto della pittura futurista” –

Nel 1913 grande Umberto Boccioni, dipinge “Dinamismo di un ciclista”, prima opera ad avere ispirato il mio progetto ed oggi facente parte dei capolavori futuristi della Collezione Peggy Guggenheim.

Di quegli stessi anni è la serie di “Ciclisti” di Gerardo Dottori.

Seguono, a partire dal 1922, varie splendide opere sullo stesso tema di Fortunato Depero.

Del 1926 è il ciclista dipinto da Enzo Benedetto e del 1932 quello di Renato Di Bosso.